martedì 19 ottobre 2010
Il dente del Capodoglio
Vedendo questi denti di capodoglio nel museo di storia americana mi è venuta in mente questa poesia di Neruda.
Da "Ode al dente di capodoglio"
[....]
il mare
eterno,
l'arcipelago,
la collana delle
isole,
e le navi
assediate
dal freddo,
che aspettano
l'animale azzurro
delle profondità
australi
dell'oceano,
l'animale nato
dal diluvio
con le sue ferramenta
di zaffiri.
Ora è qui che riposa,
sul mio tavolo e di fronte
alle acque di marzo,
Già riporta
al grembo sabbioso della costa
il vapore dell'autunno, la lampada
perduta,
il cuore di nebbia.
E il dente della bestia,
tatuato dalle dita delicate
dell'amore
è la minima nave
d'avorio che ritorna.
[...]
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Ma era un capodoglio di oliva ? ahahah Ciao beppuccio, che bel blog! salutami gli ammerrigani (rita o meglio rait per l'occasione ;-)
RispondiEliminaa me viene in mente..." chiamate pure Ismaele"..l'incipit di uno dei più bei romanzi di tutti i tempi...Vorrei tanto vistare l'isola di Nantucket..
RispondiEliminaBye da Andrea...